Rischi da evitare con gli esercizi per il pavimento pelvico in gravidanza

 esercizi per pavimento pelvico in gravidanza?

Durante la gravidanza, il pavimento pelvico gioca un ruolo fondamentale nel sostenere l’utero, la vescica e l’intestino, oltre a preparare il corpo al parto.

Non sorprende quindi che sempre più mamme scelgano di eseguire esercizi specifici per rafforzarlo.

Ma attenzione: non tutti gli esercizi sono adatti a tutte e un lavoro scorretto può causare più danni che benefici.

In questo articolo ti spieghiamo quali rischi evitare con gli esercizi per pavimento pelvico in gravidanza e come approcciarti a questa pratica in modo sicuro ed efficace, anche con l’aiuto di professioniste qualificate.

Esercizi per pavimento pelvico in gravidanza: quali rischi evitare?

Gli esercizi per il pavimento pelvico in gravidanza sono uno strumento prezioso per migliorare il benessere della futura mamma e prepararsi al parto in modo consapevole.

Tuttavia, come ogni attività fisica, devono essere svolti con attenzione e personalizzati in base alle caratteristiche individuali.

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Un errore comune è pensare che “rafforzare” significhi semplicemente “contrarre”: in realtà, un pavimento pelvico troppo contratto può essere tanto problematico quanto uno troppo debole, provocando dolori, difficoltà durante il parto e fastidi nella vita quotidiana.

I rischi maggiori si presentano quando si svolgono gli esercizi in autonomia, senza aver ricevuto indicazioni da un’ostetrica o da una professionista esperta.

In assenza di una valutazione iniziale, si può inconsapevolmente aggravare una condizione già presente, come un malposizionamento del bacino, una diastasi addominale o uno squilibrio posturale.

Inoltre, alcune donne, soprattutto se sportive o abituate ad allenarsi regolarmente, tendono a sovrastimare le proprie capacità e sottovalutano l’importanza del rilassamento muscolare. Per questo, è fondamentale imparare ad ascoltare il corpo, rispettare i tempi della gravidanza e ricevere una guida esperta che adatti gli esercizi alle esigenze specifiche di ogni trimestre.

 

L’errore più comune: esagerare con la contrazione

Tra i rischi più sottovalutati negli esercizi per pavimento pelvico in gravidanza c’è l’ipertono, ovvero una tensione eccessiva e costante della muscolatura pelvica.

Molte donne, convinte di dover “allenare” questa zona come fosse un qualsiasi altro muscolo, tendono a ripetere contrazioni continue e prolungate, senza dare spazio al rilascio. Questo approccio può risultare controproducente, soprattutto in gravidanza, quando equilibrio e armonia tra forza e rilassamento sono fondamentali.

Un pavimento pelvico troppo contratto può causare sintomi fastidiosi come senso di peso, dolori, difficoltà nella minzione o nella defecazione e persino complicazioni durante il parto, dove la capacità di rilassare i muscoli diventa essenziale.

Per riconoscere un’eventuale tensione eccessiva, è importante prestare attenzione a segnali del corpo come dolore nella zona del perineo, sensazione di blocco o rigidità nella zona bassa del bacino.

L’obiettivo degli esercizi in gravidanza non deve essere quello di “indurire” il pavimento pelvico, ma di aumentare la consapevolezza corporea: saper attivare, sì, ma anche saper lasciare andare. In questo senso, la respirazione diaframmatica e le tecniche di rilassamento giocano un ruolo chiave. Un programma equilibrato include quindi sempre momenti di scarico, ascolto e mobilità dolce.

 

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Non solo Kegel: il pavimento pelvico è parte di un sistema

Quando si parla di esercizi per il pavimento pelvico in gravidanza, il pensiero va subito agli esercizi di Kegel, ma concentrarsi solo su questi può dare una visione parziale e limitata.

Il pavimento pelvico non è un muscolo isolato: è parte di un sistema complesso che coinvolge postura, respiro, addome, schiena e diaframma. Lavorare solo sulla contrazione pelvica, senza tenere conto dell’insieme, rischia di essere inefficace o addirittura controproducente.

Per esempio, una respirazione superficiale o bloccata può aumentare la pressione intra-addominale e interferire con il buon funzionamento del pavimento pelvico. Allo stesso modo, una cattiva postura può alterare l’equilibrio tra i muscoli coinvolti, causando compensazioni e tensioni. È per questo che molti percorsi moderni integrano movimenti globali, esercizi di consapevolezza corporea, yoga in gravidanza, stretching dolce e lavoro sul respiro.

Ogni trimestre richiede attenzioni specifiche:

  • nel primo è importante prendere consapevolezza
  • nel secondo si può iniziare un lavoro più attivo
  • nel terzo l’obiettivo è preparare il corpo al parto, favorendo apertura e rilassamento

In tutte queste fasi, una visione olistica del corpo è ciò che fa davvero la differenza.

 

Il fai-da-te non basta: serve una guida esperta

Quando si tratta di salute pelvica in gravidanza, l’autonomia ha i suoi limiti.

Sebbene online si trovino moltissimi video, tutorial e app dedicate agli esercizi per il pavimento pelvico, seguire un percorso generico senza una valutazione professionale può rivelarsi rischioso. Ogni corpo è diverso, ogni gravidanza è unica e ogni pavimento pelvico ha caratteristiche che vanno conosciute prima di iniziare un lavoro mirato.

Un’ostetrica o una fisioterapista specializzata può valutare la tonicità, la funzionalità e le eventuali disfunzioni del pavimento pelvico, adattando gli esercizi al trimestre di gravidanza, alla postura, alle abitudini della futura mamma e persino al tipo di parto previsto.

Inoltre, una guida esperta può correggere eventuali errori di esecuzione, integrare tecniche di respirazione, consigliare posizioni più adatte e monitorare i progressi nel tempo.

Affidarsi a un percorso personalizzato è una forma di prevenzione: significa mettere le basi per una gravidanza più serena, un travaglio più efficace e una ripresa post-parto più consapevole. 


Prendersi cura del pavimento pelvico in gravidanza è un gesto di ascolto verso sé stesse, un investimento sulla salute e sulla qualità del parto e del post-parto.

Ma per farlo in modo sicuro ed efficace è fondamentale evitare il fai-da-te, affidarsi a figure qualificate e lavorare con consapevolezza, rispettando i tempi e i segnali del proprio corpo.

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